You are here
Comitato Beni Comuni, “Basta vendita del patrimonio di Cava de’ Tirreni” Provincia Provincia e Regione 

Comitato Beni Comuni, “Basta vendita del patrimonio di Cava de’ Tirreni”

“Basta vendita”: è quanto richiesto dal comitato “Beni Comuni” di Cava de’ Tirreni in un ulteriore appello all’amministrazione Servalli e ai consiglieri comunali che “si impegnino a salvare il patrimonio comunale di pregio” Scrive la portavoce Maria Di Serio. “L’Amministrazione Servalli continua a svendere il patrimonio identitario dei cavesi, pur avendo, il Comune, superato la fase critica dell’indebitamento.
Pubblicato il nuovo bando per vendere a 1milione e 700mila euro l’ex Velodromo: una
cifra sicuramente non significativa per il bilancio del Comune di oltre 300 milioni di euro.
Voler vendere a tutti i costi quindi è assolutamente incomprensibile, con una decisione
presa in assenza di un preciso mandato popolare: nel programma elettorale il Sindaco
non ha mai fatto cenno all’alienazione di immobili, venendo quindi meno al compito di
gestire al meglio un patrimonio dei cittadini. In particolare, questa vendita danneggia i cavesi che dovranno rinunciare a uno spazio pubblico per lo sport all’aria aperta, in uno spazio che, come abbiamo visto nell’evento
“Pergamena Bianca” organizzato dall’Associazione Sbandieratori Città de La Cava a fine
agosto, potrebbe essere usato anche come arena per spettacoli. Il Velodromo, oggetto poi di convenzione con il Liceo Scientifico fino al 2025 e valorizzato con fondi PON -grazie ai quali sono stati realizzati due campi di calcio e altre strutture sportive al suo interno-, ha visto importanti investimenti pubblici per la sua nascita e
l’esproprio di diversi terreni a coltura, tutto finanziato dai soldi dei cittadini.
Il Co.Be.Co, Comitato Beni Comuni, costituitosi agli inizi del 2023, chiede che venga
modificato il Piano delle Alienazioni per non sacrificare gli immobili di valore storico e di
utilità pubblica. Vanno assolutamente sottratti alla vendita anche Palazzo Buongiorno,
che è stato sede nel 1500 dell’Universitas Cavese e nell’ottocento del Consiglio
Comunale, e la scuola della Badia che può diventare un punto di riferimento per la
valorizzazione turistica della frazione dove insiste una Abbazia millenaria e dove c’è uno
degli accessi al Parco dei Monti Lattari. Fondamentale, a questo punto, il ruolo del Consiglio Comunale perché è l’unica sede dove si può smettere di approvare il piano delle alienazioni che autorizza alla vendita.
Il CoBeCo rivolge un invito a tutti i consiglieri comunali di maggioranza ed
opposizione, nell’interesse della città e delle future generazioni, a modificare il piano
delle alienazioni trovando con altri strumenti i fondi necessari a coprire la mancata
vendita del Velodromo, di Palazzo Buongiorno e della Scuola della Badia. Se i cavesi
perderanno beni importanti per la città, la responsabilità sarà di tutti quelli che con il
loro voto lo avranno consentito” conclude il Cobeco.

scritto da 







Related posts