Cocaina nel porto di Salerno, condanne con sconto
Dieci anni e otto mesi di reclusione. Pena complessiva inflitta a Roberto Di Somma, classe ‘71, e Salvatore Altamura, del ‘97, entrambi di Napoli, rispettivamente difesi dagli avvocati Pierluigi Spadafora (subentrato a un differente legale che assisteva l’imputato nel primo grado di giudizio) e Guglielmo Ventrone. Uno sconto significativo, quello concesso dalle toghe del Collegio A della Corte d’appello di Salerno (presidente il giudice Francesco Siano, a latere Silvana Clemente e Maria Zambrano ) ai due imputati coinvolti nel maxi-sequestro di cocaina al porto di Salerno, risalente a febbraio del 2023. Lo scrive oggi la città.
In primo grado, infatti, Di Somma e Altamura furono condannati a otto anni di reclusione a testa e al pagamento di 32mila euro di multa. Optarono per il rito abbreviato al cospetto del gip Gerardina Romaniello. In Appello, però, le toghe salernitane hanno parzialmente accolto i ricorsi proposti dagli avvocati Spadafora e Ventrone, affrancando i due imputati dall’aggravante della transnazionalità e condannandoli a cinque anni e quattro mesi ciascuno. I giudici si sono riservati il deposito della motivazione nell’arco dei canonici 90 giorni. Il sequestro del primo febbraio del 2023 fu eclatante: i militari del Comando provinciale della Guardia di finanza, agli ordini del colonnello Oriol De Luca, in sinergia con gli uomini dell’Ufficio dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli di Salerno, trovarono la bellezza di 60 chili di cocaina. Sostanza stupefacente che, una volta immessa sul mercato, avrebbe fruttato un tesoro di 12 milioni di euro.