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“Classe 70” di Nicola Landolfi Calcio Salernitana Sport zonarcs 

“Classe 70” di Nicola Landolfi

 

 

Quando se ne va un calciatore della tua stessa età, della squadra della tua città, del calcio più bello che hai visto, è come se perdessi una persona cara. Carlo Ricchetti, grande protagonista della serie cadetta, avrebbe meritato tante partite in A. Io quel lato destro non lo rivedrò mai più. Grimaudo, Ciccio Tudisco e Ricchetti. Il resto funzionava, per carità, ma io dalla curva sud lo vedevo a Delio Rossi, quando andavamo in difficoltà che diceva, “venite a destra”. Tudisco era ambi destro e saltava due metri da fermo, Grimaudo non si fermava mai e Ricchetti tagliava, dall’ala al centro, perfino meglio di Callejon. Carlo Ricchetti era un ragazzo d’oro. Quando quelli che hanno la tua maglia del cuore hanno la tua età, tu li senti come compagni di scuola. Sono quelli che non dimentichi più. Ricchetti ha amato Salerno e ne era ricambiato. Ha giocato 150 partite con noi e ha fatto un sacco di gol. Non ho il dono della fede, ma so per certo che se c’è un paradiso per quelli che hanno giocato a pallone, Carlo Ricchetti ci starà di diritto, da titolare. Gianni Brera definì Claudio Sala, ali tornanti, le ali destre. Carlo sarà il tornante della nostra età più bella. Va via ancora giovane e ci resterà indelebile per stile, classe, dedizione.

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