Cava de’ Tirreni, Alfonso Senatore (Meridione Nazionale): “Servalli vada a casa, ha fatto solo danni”
“Non ci scandalizziamo quando la politica e i politicanti promettono mari e monti e si vantano di quello che non hanno fatto. Comprendiamo anche che quando si è in campagna elettorale, sin dall’antichità, si è portati a narrazioni favolistiche prive di adesione alla realtà. Tuttavia, la decenza e il senso della misura impongono di non dire bugie che cozzano con la più banale percezione della verità dei fatti e dei dati”, è quanto afferma l’avvocato Alfonso Senatore di Meridione Nazionale Cava de’ Tirreni. E continua. “Ormai nella nostra città, con il nostro primo cittadino proiettato a candidarsi alle prossime regionali, è iniziato una campagna elettorale che coinvolge anche i supporter e beneficiati a vario titolo. Fra tutti spicca l’assessore comunale al bilancio Antonella Garofalo, la quale, imbelle e inerme, non solo non è stata nemmeno capace di evitare il saccheggio e il ladrocinio del danaro dei cavesi, ma addirittura nei giorni scorsi ha avuto il coraggio e la faccia di bronzo di dichiarare la “granitica stabilità finanziaria dell’Ente” Comune. Non solo, ha avuto anche l’ardire di affermare che il Comune metelliano ha garantito “tutti i servizi essenziali”, riducendo considerevolmente “la zavorra dell’indebitamento cronicizzato nell’ultimo ventennio ed oltre” e via di questo passo”. Ma di quale Comune parla la Garofolo? Si chiede Senatore. “Non di Cava de’ Tirreni, dove per contenere la massa debitoria si è svenduto e si continuerà a svendere il patrimonio immobiliare comunale, compreso quello storico e di pregio; si sono innalzate in modo esoso le tariffe per i servizi, dagli asili-nido più alte dei privati all’impiantistica sportiva; alzate fino al massimo l’aliquota dell’addizionale comunale Irpef; ridotto la sempre più odiata gabelliera Metellia ad un bancomat e al più odioso e sproporzionato esattore dei contribuenti cavesi. Vogliamo poi parlare della qualità dei servizi e di come è stato disastrato l’organico comunale, a cominciare da un Comando dei Vigili Urbani scandalosamente ridotto ai minimi termini. Comprendiamo che la claque della Garofalo è giustificata dal debito di riconoscenza che ha nei riguardi del suo benefattore sindaco Servalli, ma questo non le consente di prendere per i fondelli i cittadini cavesi raccontando frottole che mortificano e offendono ancor più la loro intelligenza, andando oltre il tollerabile della sopportazione costretti come sono a patire i peggiori sacrifici da almeno tre anni a questa parte. Chi pratica lo zoppo, in questo caso Servalli, impara a zoppicare, come purtroppo fa malamente la Garofalo. Il sindaco Servalli- aggiunge Senatore- è però il massimo cantore delle sue lodi e la sua narrazione di fesserie raggiunge livelli inarrivabili, e non potrebbe essere altrimenti visto che è lui che vuole candidarsi alla Regione per darsi un futuro politico di benessere alla faccia dei cavesi traditi, maltrattati e vessati. Ha un’intollerabile faccia di tolla nel vantarsi in un’intervista di aver fatto piazza pulita della polvere nascosta sotto al tappeto e di aver recuperato 870 mila euro dei quattrini distratti dalle casse del Comune. Ma lui dove stava? A Palazzo di Città fa l’usciere, con il rispetto dovuto ad un onesto lavoratore addetto all’anticamera, o faceva e fa il capo dell’Amministrazione comunale? Se non è complice delle malefatte, Servalli è certamente un incapace oltre che improvvido amministratore. Fino ad avere l’ardire di licenziare un manifesto elettorale con un titolo che è il top della sfacciataggine e della menzogna politica: A TESTA ALTA! Nel quale ha il coraggio di elencare quello che dice di aver realizzato, intestandosi l’onore di aver cambiato la città. Ma scherziamo? La gran parte di opere pubbliche, continua Senatore, realizzate con finanziamenti regionali-europei, sono spesso il frutto di scelte opinabili non rispondenti alle priorità e non coerenti con le esigenze della città, spesso mal realizzate (il parco urbano al centro, tanto per intenderci). La vera cifra di Servalli e soci è stata sempre la gestione spregiudicata e fine a sé stessa di un potere politico svilito in un’amministrazione senza progettualità. Altro che a testa alta! Servalli deve vergognarsi per i danni che ha fatto alla città e il male procurato ai cavesi. È giunto il tempo di mandare a casa Servalli e i suoi cortigiani per il bene nostro e il futuro dei nostri figli”, conclude.