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BUFALE IMBIZZARRITE E MORTE DEL DIPENDENTE: FATTO IMPREVEDIBILE! L'Avvocato risponde 

BUFALE IMBIZZARRITE E MORTE DEL DIPENDENTE: FATTO IMPREVEDIBILE!

Assolto perché il fatto non sussiste, il proprietario di un allevamento di bufale in provincia, dove si era verificato il tragico evento. Approfondiamo con l’avvocato Simone Labonia gli aspetti giuridici dell’accaduto.

Gli incidenti sul lavoro che causano la morte di un dipendente rappresentano una delle tematiche più delicate del diritto del lavoro e del diritto penale. Al centro del dibattito giuridico vi è la determinazione delle responsabilità del datore di lavoro, soprattutto in situazioni in cui l’evento appare imprevedibile o inevitabile.

Di fatto egli ha l’obbligo legale di garantire la salute e la sicurezza dei propri dipendenti, ai sensi del D.Lgs. 81/2008 (Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro), e tale obbligo si traduce nell’adozione di tutte le misure necessarie per prevenire incidenti, attraverso una valutazione adeguata dei rischi, la formazione del personale, la manutenzione delle attrezzature e l’organizzazione di ambienti di lavoro sicuri.

La giurisprudenza della Corte di Cassazione ha più volte chiarito che la responsabilità sussiste anche in caso di comportamento imprudente del lavoratore, qualora le misure di prevenzione non siano state adeguatamente attuate o fatte rispettare. Tuttavia, se l’evento mortale è totalmente imprevedibile, la responsabilità del datore può essere esclusa, come avvenuto nel procedimento che commentiamo.

Un incidente è considerato imprevedibile se si verifica al di fuori di qualsiasi scenario ragionevolmente ipotizzabile in sede di valutazione dei rischi. La Cassazione ha ribadito che, in simili casi, il datore di lavoro può essere esonerato dalla responsabilità penale, purché abbia adottato tutte le misure di sicurezza previste e ragionevolmente necessarie.

Ad esempio, un comportamento gravemente anomalo o arbitrario del dipendente può escludere la colpa del datore, a patto che quest’ultimo abbia predisposto un ambiente conforme alle normative e abbia correttamente formato i lavoratori.

Le omissioni organizzative rappresentano un’aggravante importante, laddove il mancato rispetto delle normative possa tradursi in responsabilità penale, anche per omicidio colposo. La Cassazione ha chiarito che il datore di lavoro ha una posizione di garanzia nei confronti dei lavoratori e deve prevedere non solo i rischi ordinari, ma anche eventuali imprudenze.

L’attenzione alla sicurezza non è solo un obbligo giuridico, ma anche e soprattutto un imperativo morale per prevenire quelle tragedie che, troppo spesso, funestano l’intera comunità lavorativa.







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