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BOHEME: UN’IDEA DI LORENZO GARGANO Attualità 

BOHEME: UN’IDEA DI LORENZO GARGANO

 

*La rubrica dell’esperto

Ad Angri c’era una volta la “Città dei Ragazzi “fondata da Don Enrico Smaldone nell’immediato dopoguerra, con i soli soldi della Divina Provvidenza. Era nata per accogliere quei ragazzi abbandonati a se stessi senza nessuno, reduci di quel terribile conflitto mondiale che aveva lasciato dietro di sé miseria e tanta tristezza, soprattutto tra i più piccoli.
Quella “città “esiste ancora ma ,vuota e abbandonata, è avvolta da un aria di mistero.
Tanti anni fa passai anche io da quelle parti, perché ero alla ricerca di un corniciaio e mi avevano detto che,dopo la morte di don Enrico , in quel luogo si era aperto un grande negozio di cornici .
Chiesi notizie ad un vecchietto che abitava di fronte e mi indirizzò verso una “Ferramenta” lì vicino, per avere informazioni precise.
Il titolare del negozio mi disse che per un periodo effettivamente alla Città dei Ragazzi c’era stato un deposito di cornici ,ma ormai l’attività era stata chiusa da tempo .
Aggiunse però che a Scafati ,suo fratello aveva aperto un negozio di cornici , che trattava materiale di bella qualità.
Fu così che arrivai alla Boheme e conobbi Lorenzo Gargano, un’affabile giovanotto di cui ,dopo 50 anni,mi onoro di essere ancora cliente ed amico .

 


La bottega era stata aperta da pochi anni ,ma mi resi conto che i due giovani titolari erano persone particolari.
Sia Lorenzo che la giovane moglie ,erano dotati di un garbo unico, che si associava lodevolmente ad un gusto raffinato ,nella scelta delle cornici dai fornitori , ma anche negli abbinamenti con i dipinti o le stampe da incorniciare per i loro clienti.
Quando poi ho iniziato l’attività di antiquariato , il loro laboratorio è divenuto un mio punto di riferimento .
Quei due giovani lavoravano sodo , per assicurare il necessario ai due figli .
Lorenzo era di Angri ,mentre Anna di Pompei ,ma con impegno e sacrifici ,erano riusciti a costruirsi una casetta vicino ai genitori di lui.
Lorenzo in particolare , rimaneva in bottega tutto il giorno e spesso fino a tarda sera ,senza neanche rincasare per il pranzo.
Mi raccontava che a volte,uscendo dal laboratorio ,gli occhi assuefatti ai neon del tavolo di lavoro ,quasi non distinguevano la strada e poi aggiungeva che erano tante le volte che si era chiesto :
“Ma la sigaretta che era nel posacenere la ho spenta o no?”
E allora ,terrorizzato dall’idea di un incendio che avrebbe mandato in fumo i tanti sacrifici,sia pure stremato dalla stanchezza,tornava in laboratorio per controllare.La moglie
Anna collaborava con lui ,pur dovendo badare ai figli piccoli ,ma entrambi non si sono mai risparmiati per vincere la sfida che avevano messo davanti al loro destino di giovani innamorati.
Arrivo’la prima commessa di un Ente e la gioia per quel traguardo fu immensa,anche perché quella grande fornitura portò risorse economiche importanti nell’attività.
Si trattava della foto del presidente Leone da incorniciare per le scuole.
Poi il lavoro crebbe e ci fu bisogno di assumere giovani lavoranti.
Oggi molti di loro conducono con successo negozi di cornici .Li hanno aperti in altre città seguendo il marchio di fabbrica dei loro maestri : materiale “Made in Italy” ,gusto e qualità .La bottega era anche meta di giovani pittori che poi sono diventati “firme”importanti nel campo dell’arte ed ancora frequentano la BOHEME.
E si ! , perché la bottega è ancora lì’al corso Nazionale di Scafati ed entrando si è accolti dal sorriso cordiale della figlia di Lorenzo ,che continua insieme al marito la ultra cinquantenaria attività fondata dal padre.
Anna purtroppo non c’è più; una malattia
se l’è portata via anni fa ,ma Lorenzo pur colpito profondamente per la perdita della fedele compagna ,e’riuscito a reagire ,senza
perdere quel suo sorriso discreto e signorile di persona perbene.
Lo ho incontrato qualche settimana fa,dopo diversi anni e sono stato felice di rivederlo ancora lì ,dinanzi a quella romantica bottega ,dove sembrano ancora echeggiare nell’aria le note della celebre canzone di Charles Aznavour che parlava di fiori di lilla’ e del cielo azzurro di Montmartre.

 

*Camillo Lambiase

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