You are here
Blitz anti immigrazione, gli indagati scafatesi respingono le accuse Provincia Provincia e Regione 

Blitz anti immigrazione, gli indagati scafatesi respingono le accuse

Respingono le accuse il 55enne Ferdinando Cascone e il figlio 26enne Catello, finiti entrambi in carcere nell’ambito dell’inchiesta Click Day sul favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in Italia. I due stabiesi, che vivono a Scafati, sono sostanzialmente indagati per far parte dell’associazione per delinquere capeggiata dal materano Decimo Viola: avrebbero avuto l’esclusivo compito, all’interno della gang, di reimpiegare o riciclare i proventi dell’organizzazione criminale che, attraverso false assunzioni e una documentazione altrettanto fasulla, faceva arrivare in Italia migliaia di stranieri in realtà senza alcun titolo. Lo scrive la Città.

Le contestazioni

I Cascone avevano il compito di riciclare il denaro attraverso una propria autonoma rete di riciclatori, con i quali intrattenevano un rapporto di scambio di pagamenti a fronte di false fatture di copertura, ovviamente per operazioni inesistenti. I due Cascone, assistiti dagli avvocati Bruno Larosa e Agostino De Caro, sono stati ascoltati dal gip Pietro Indinnimeo, che ne aveva ordinato l’arresto. I due indagati hanno sostenuto che tutti i rapporti intrattenuti con i vari imprenditori finiti nell’inchiesta non erano legati ad episodi di riciclaggio di denaro ma a transazioni dovute ad acquisti realmente effettuati di prodotti agricoli e nel contempo restituzione di prestiti tra conoscenti. Il gip si è intrattenuto in particolare sul terreno di Battipaglia, riconducibile alla “Cascone C.” di Catello Cascone e finito sotto sequestro.

scritto da 







Related posts