BED & BREAKFAST NON IMPRENDITORIALI. NORMATIVA
Nella ricerca spasmodica di nuove forme di attività, grosso spazio ha preso negli ultimi anni la creazione dei famosi Bed and Breakfast, che possono fornire una valvola di sfogo economico, a chi non possiede altre qualifiche che lo rendano competitivo nel mercato del lavoro.
Esistono varie modalità per mettere a reddito un immobile, ed è il caso di fare chiarezza in un settore che, spesso, viene approcciato senza avere le necessarie informazioni.
Le distinte tipologie sono: l’affittacamere, la locazione turistica ed il B&B.
Facciamo un quadro degli adempimenti necessari per avviare un Bed and Breakfast non imprenditoriale, ovvero un’attività ricettiva extra alberghiera, che fornisca alloggio e prima colazione, utilizzando parti dell’abitazione privata di un proprietario.
Può essere svolta da non imprenditori, senza un’esperienza specifica nel settore, e non deve essere confusa con le altre fattispecie, nelle quali sono forniti servizi complementari, tipici dell’attività alberghiera.
L’iter burocratico per avviare un b&b è relativamente semplice e la Legge 217/1983, ha demandato all’attuazione delle singole Regioni e Province, gli adempimenti del settore.
Per quanto riguarda la Campania, è prevista attività ricettizia fino ad un massimo di 4 camere ed 8 ospiti, con obbligo di comunicazione delle presenze: le camere devono essere debitamente arredate, con una superficie minima di spazi vitali e vi si deve poter accedere, senza attraversare altri locali.
Ogni camera deve avere un bagno esclusivo e deve essere garantita la pulizia giornaliera: di norma il titolare deve avere residenza negli stessi locali o in una struttura limitrofa, fornendo comunque sempre la reperibilità.
L’attività può essere avviata in forma non imprenditoriale, senza partita IVA, se viene attuata in modo saltuario da un privato.
Ai fini della tassazione, si configurano “redditi diversi”, derivanti da attività commerciale non continuativa, che dovranno essere dichiarati nel modello 730.