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Amedeo Monaco (Fdi): “Al Comune di Salerno c’è stata una squallida scenetta” Attualità 

Amedeo Monaco (Fdi): “Al Comune di Salerno c’è stata una squallida scenetta”

“In qualità di candidato al consiglio comunale di Salerno per Fratelli d’Italia alle ultime elezioni amministrative non posso non esprimere il mio disappunto per alcune immagini irriguardose, veicolate a mezzo social  dice Amedeo Monaco,   nei confronti del partito Fratelli d’Italia immagini cui abbiamo assistito in queste ore. Un consigliere comunale, sedicente ex di FdI, e che oggi apprendiamo avere costituito il gruppo Misto si è prodotto in una squallida scenetta durante la quale a favore di videocamera svitava una targhetta di Fratelli d’Italia sostituendola con una “gruppo misto”, non c’è che dire effettivamente una azione dalla grande incisività politica, condendo “l’azione politica” (unica di cui si ha memoria in questa consiliatura da parte del consigliere) con frasi ingenerose da parte di chi fino a ieri ha fatto parte di FDI, ma forse non sa il nostro ex consigliere di FdI che comunità politiche come quella di FdI, precedute da quelle del dal MSI-DN e An poi, hanno storie che sono andate sempre oltre le piccolezze degli uomini compreso lo svitamento di qualche targhetta. Al consigliere in questione dico che Egli è certamente consigliere comunale per suo merito e grazie al suo consenso, nessuno lo può mettere in discussione, ma lo è anche grazie alle altre decine di candidati che pur prendendo meno voti hanno fatto si che Lui rivestisse la carica di consigliere comunale in rappresentanza di Fratelli d’Italia tutta, questo pur avendo aderito a Fratelli d’Italia a poche ore dalla presentazione delle liste e provenendo da esperienza politica diametralmente opposta a quella di FdI è evidentemente che il consigliere non ha avuto il tempo di capire cosa volesse significare aderire ad un partito come FdI dove le logiche non sono sempre perfettamente aderenti a quelle del “mercato delle vacche” del tipo “io do una cosa a te e tu dai una cosa me”, la pretesa di sempre maggiori spazi e gratificazioni politiche non hanno cittadinanza in FdI se non a seguito di comprovate doti di militanza e meritocrazia, bene avrebbe fatto il consigliere ad essere orgoglioso di rappresentare FdI in seno al consiglio comunale pur avendo aderito al partito solo al momento della firma della candidatura, ricordo a me stesso essendo IO ormai oltre gli “anta” una stagione in cui per candidarsi al consiglio comunale, anche di un piccolo paese, e rappresentare il MSI – DN prima ed AN poi bisognava che la propria candidatura passasse al vaglio di rigide valutazioni fatte da classi dirigenti che si premuravano di valutare, al di là del consenso, la compatibilità dei profili con i valori che il partito custodiva, risulta quindi evidente, in questa ottica, che “il consigliere svitatore” non era compatibile sin dall’inizio con un partito come FdI dove dovrebbero vigere e farla da padrone concetti come meritocrazia, lealtà e coerenza, concetti che difficilmente possono albergare in persone che cambiano partito asseconda delle proprie convenienze, infine se “il consigliere svitatore” fosse realmente coerente con la sua posizione
dovrebbe oggi rassegnare le dimissioni dalla carica di consigliere infatti, come già detto, Lui è consigliere grazie al suo consenso ma soprattutto grazie al partito che lo ha “ospitato” nella sua lista e grazie agli altri candidati che gli hanno consentito di divenire consigliere con ciò nessuno vuole negare al consigliere il diritto di cambiare idea e lasciare il partito ma se non ha lo spessore politico per dimettersi abbia almeno il rispetto
per chi lo accolto ed ospitato in casa propria, detto ciò, da par mio, rivolgo comunque i miei migliori auguri al consigliere ex sedicente di FdI con l’auspicio che le strade politiche sue e di FdI non si incrocino mai più. Infine spero che questo triste episodio politico sia da insegnamento per il futuro specie per chi continua a ritenere che anche in politica valga quel concetto per il quale tanto “è la somma che fa il totale” conclude Amedeo Monaco .

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