AMBIENTE ED INDUSTRIA: LA LEGGE CONTRO LE EMISSIONI NOCIVE
Commentiamo con l’avvocato Simone Labonia la recente notizia sull’intervento della Commissione Europea Diritti Umanitari, in riferimento a problematiche che riguardano il nostro circondario.
L’ambiente non è più solo una questione di coscienza, ma anche di giustizia. In Italia e in Europa esistono oggi leggi sempre più severe per limitare l’inquinamento causato dalle attività industriali, in particolare quello atmosferico. Il tema è urgente: le emissioni nocive, spesso invisibili, hanno effetti concreti sulla salute umana e sull’equilibrio degli ecosistemi.
Nel nostro Paese, la normativa di riferimento è il Testo Unico Ambientale (D.Lgs. 152/2006), che disciplina anche le emissioni in atmosfera da parte degli impianti industriali. Le aziende devono rispettare rigidi limiti e ottenere autorizzazioni specifiche, come l’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale), prima di poter operare. Non si tratta solo di burocrazia: chi sfora i limiti può incorrere in sanzioni pesanti.
Dal 2015, l’ambiente è entrato ufficialmente anche nel Codice Penale. Con la Legge 68/2015, sono stati introdotti nuovi reati, tra cui l’inquinamento ambientale e il disastro ambientale. Se un impianto causa un danno “significativo e misurabile” all’ambiente, come nel caso di sostanze tossiche immesse illegalmente nell’aria, i responsabili rischiano fino a 15 anni di carcere. È una svolta storica: per decenni, i reati ambientali erano considerati reati “minori”, spesso puniti solo con multe.
A spingere l’Italia verso norme più dure è anche l’Europa. La Direttiva 2010/75/UE impone l’uso delle cosiddette migliori tecniche disponibili (BAT) per ridurre al minimo l’impatto degli impianti industriali. Non basta più rispettare la legge “alla lettera”: serve fare tutto il possibile per inquinare meno.
Anche la Direttiva 2008/99/CE ha avuto un ruolo chiave: ha chiesto agli Stati membri di introdurre sanzioni penali efficaci per chi distrugge l’ambiente. L’idea di fondo è semplice ma potente: proteggere la natura non è un’opzione, è un dovere legale.
In un momento storico in cui la transizione ecologica è diventata centrale nelle agende politiche, la tutela dell’ambiente passa anche per le aule di giustizia.
Per chi inquina, oggi, non ci sono più scuse.