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A Salerno l’edizione 2025 di Migramed promossa dalla Caritas Attualità 

A Salerno l’edizione 2025 di Migramed promossa dalla Caritas

Ha preso il via lunedì 23 giugno, presso la Sala Convegni del Museo Diocesano di Salerno, l’edizione 2025 di Migramed, l’evento promosso da Caritas Italiana con il patrocinio di Caritas Internationalis, in collaborazione con la Delegazione Caritas della Campania.

Quattro giornate di confronto, riflessione e testimonianze – dal 23 al 26 giugno – per rimettere al centro i diritti umani e la dignità delle persone migranti, con uno sguardo lucido sul Mediterraneo come crocevia di sfide geopolitiche, drammi umani e possibilità di cambiamento.

L’apertura dei lavori ha visto gli interventi di Mons. Andrea Bellandi, Arcivescovo di Salerno, Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana, Don Carmine Schiavone per la Caritas Campania e Mario Morcone, assessore regionale alla sicurezza e all’immigrazione. A moderare i saluti introduttivi, l’inviata RAI Maria Grazia Mazzola.

Il ricco programma dell’evento prevede la partecipazione di relatori e testimoni di rilievo nazionale e internazionale: accademici, operatori umanitari, funzionari delle Nazioni Unite, esponenti del mondo ecclesiale e delle istituzioni, esperti in diritto, migrazione e lavoro. Tra i temi affrontati: le rotte migratorie mediterranee, i corridoi umanitari e universitari, lo sfruttamento lavorativo nei campi agricoli italiani, le testimonianze dirette di chi ha attraversato frontiere fisiche e invisibili.

Particolare attenzione sarà dedicata alle esperienze di “community sponsorship”, ai corridoi lavorativi e universitari, e alle nuove alleanze tra società civile, università e mondo produttivo, con la presentazione del volume “L’altra strada” a cura di Caritas Italiana. Previsti anche momenti di preghiera, condivisione interculturale e una visita guidata alla città di Salerno.

Migramed 2025 si conferma così uno spazio prezioso di dialogo e discernimento, in una terra – la Campania – che da sempre vive la migrazione non solo come sfida, ma come opportunità di giustizia, accoglienza e rigenerazione sociale.

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