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Pagani. Gambino accelera, l’opposizione resta…“silente” Provincia e Regione 

Pagani. Gambino accelera, l’opposizione resta…“silente”

Tutti sembrano fermi nelle loro posizioni. Nessuno, però, sembra voler parlare per davvero.

È un’opposizione che stenta a decollare quella della città di Pagani. All’indomani dell’esito del ballottaggio, che ha visto vincere con circa 9mila voti Alberico Gambino, gli avversari politici del nuovo primo cittadino sembrano completamente assenti dal panorama civile paganese.

Se si esclude Salvatore Bottone, ex sindaco che sin dall’inizio ha mosso dubbi sulla questione dell’incandidabilità di Gambino scrivendo (come atto dovuto) al presidente della Commissione Elettorale, al Segretario Generale dell’Ente nonché a Prefetto e Ministero degli Interni, se si escludono altresì alcuni privati cittadini (qualcuno di questi candidato alle scorse competizioni elettorali) che ugualmente hanno chiesto lumi agli organi di giustizia, il resto sembra assistere in religioso silenzio a quanto si sta verificando a Palazzo San Carlo.

Gambino, sin dal momento dell’insediamento, si è dato subito da fare con una serie di decreti sindacali che hanno toccato più argomenti. Nel mirino sono finiti, ad esempio, l’Aspa e le passività non dichiarate all’assise nei tempi utili all’approvazione del bilancio di previsione, così come il mercato ortofrutticolo (sul quale il nuovo sindaco ha idee che coinvolgono, in prima persona, privati).

Ancora, il nuovo timoniere di Palazzo San Carlo ha puntato i riflettori anche su una serie di progettualità della precedente amministrazione, con documenti da inoltrare ad eventuali organi competenti per vederci chiaro rispetto a programmazioni e/o provvedimenti assunti  (il tutto, per valutarne l’eventuale legittimità)

Argomenti scottanti, questi, (i secondi più del primo), sui quali nessuno sembra aver detto la sua. Nell’epoca dei social, numerosi sono i cittadini che si sarebbero aspettati un commento da parte di quelli che andranno a comporre l’eventuale minoranza consiliare. Spiazza, nel caso, il silenzio del Partito Democratico, tanto per fare un esempio, ma spiazzano anche le stesse civiche.

Certo, l’etichetta politico-istituzionale vuole che le discussioni si sollevino e si svolgano nel luogo adatto, quale l’assise di via Pittoni, ma c’è chi si sarebbe aspettato da molti “qualcosa in più” anche sul web. Una parola, una frase, un commento.

Se è vero che i numeri non hanno dato “ragione” ai diversi candidati alla carica di sindaco o consigliere in opposizione a Gambino, è anche vero che gli elettori di quelle parti politiche, dalla sera del 9 giugno scorso, sembrano non sentire più i loro “beniamini”.

Qualcuno, ad onor del vero, nel tempo ha parlato. A chiarire la posizione di non condivisione delle azioni politiche del nuovo sindaco sono stati Lello De Prisco e Raffaele La Femina. I due professionisti, il primo candidato a sindaco e il secondo invece candidato al consiglio in appoggio a Bottone, hanno risposto con un NO secco seppur elegante alla richiesta di Gambino di far parte del “gruppo di lavoro” che sta operando presso la Casa Comunale. Ai due si è aggiunta Luna Ferraioli, che non si è affidata ai social per rispondere al neosindaco ma che comunque ha rifiutato ugualmente la sua mano protesa.

Gli altri, invece, al momento sembrerebbero silenti. Silenti in merito ai decreti sindacali del primo cittadino, che hanno sorpreso i più, silenti in merito all’incandidabilità e ineleggibilità.

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