You are here
Salerno, genitori e docenti del Santa Caterina da Siena–Amendola: no allo smembramento, scuola a rischio chiusura Attualità zonarcs 

Salerno, genitori e docenti del Santa Caterina da Siena–Amendola: no allo smembramento, scuola a rischio chiusura

Docenti e genitori dell’I.I.S.S. “Santa Caterina da Siena–Amendola” di Salerno hanno detto no allo smembramento dell’istituto previsto dal piano di dimensionamento scolastico regionale per l’anno 2026/2027. La protesta è esplosa al termine di un’assemblea straordinaria convocata in pieno periodo natalizio, alla quale hanno partecipato Collegio docenti e Consiglio d’istituto.

Secondo l’ipotesi dell’Ufficio scolastico regionale, l’istituto della zona orientale di Salerno verrebbe di fatto cancellato: l’indirizzo alberghiero sarebbe accorpato al “Virtuoso”, mentre gli indirizzi tecnici al “Focaccia”. La motivazione risiederebbe nel mancato raggiungimento della soglia dei 600 studenti, con 492 iscritti attuali.

Durante l’incontro è stata presentata una proposta alternativa, condivisa all’unanimità e controfirmata dalla dirigente scolastica Anna Rita Carrafiello, in servizio da undici anni e prossima alla pensione. «Pur comprendendo le logiche di ottimizzazione numerica e logistica – scrive la dirigente – è doveroso denunciare il grave danno patrimoniale, didattico e sociale che questa decisione comporterebbe».

Secondo Carrafiello, lo smembramento determinerebbe una possibile responsabilità erariale legata ai finanziamenti europei già utilizzati, interromperebbe la continuità dei progetti didattici e delle reti di partenariato, disperderebbe un corpo docente e ATA fortemente radicato e priverebbe gli studenti di un modello educativo basato sulla prossimità e sulla cura della persona.

Negli ultimi cinque anni l’istituto ha ricevuto oltre 600mila euro di fondi europei (PNRR e PON/FESR) per laboratori di eccellenza nei settori enogastronomico, scientifico-tecnico e turistico-manageriale. Strutture che, secondo la dirigente, difficilmente potrebbero essere trasferite senza costi elevati o inutilizzabili altrove, con il rischio concreto di danno erariale.

Il “Santa Caterina-Amendola”, sottolineano docenti e dirigente, non è solo un codice meccanografico ma un presidio di legalità e cultura per la zona orientale della città. La sua scomparsa rischierebbe di indebolire il tessuto sociale del quartiere, ridurre l’offerta formativa e aumentare il pericolo di dispersione scolastica.

Tra le ipotesi alternative avanzate, l’accorpamento con l’istituto “Giovanni XXIII” per la creazione di un polo d’eccellenza legato al turismo itinerante, alla blue economy e alla filiera dell’ospitalità e delle crociere. «Una soluzione – si legge nella relazione – capace di valorizzare il territorio e rispondere alle nuove esigenze formative di una Salerno sempre più hub turistico e logistico».

Docenti e genitori hanno avviato una raccolta di firme e chiesto formalmente la revisione del piano di dimensionamento, auspicando che la proposta venga presa in considerazione per evitare «tagli meramente ragionieristici» e la scomparsa di una realtà scolastica costruita in decenni di lavoro.

scritto da 







Related posts