Falegname di San Gregorio morto, due anni per imprenditore
Cadde dal tetto di un capannone mentre stava effettuando lavori di riparazione la domenica delle Palme di 9 anni fa: titolare della falegnameria condannato anche in secondo grado. Sconta due anni di reclusione, sei in meno rispetto al primo grado di giudizio. La Corte d’Appello di Salerno ha in gran parte confermato la sentenza emessa nel 2024 fa dal giudice di prime cure per la morte di un 50enne, falegname che perse la vita il 21 marzo 2016 a San Gregorio Magno. Il titolare rispondeva di omicidio colposo per conseguenza di violazione delle norme poste a tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro. Parte civile in un giudizio si era costituito anche l’avvocato Aldo Avvisati, del foro di Torre Annunziata, per conto di un sindacato dei lavoratori. L’operaio poggiò il piede sul materiale plastico del lucernaio, provocandone lo sfondamento e precipitando al suolo da un’altezza di circa 5 metri. Il 50enne cadde sulle cataste di tavole sottostanti, battendo la testa e perdendo così la vita per le gravi fratture riportate. Il corpo del lavoratore fu ritrovato solo il giorno dopo. La Corte d’Appello salernitana ha confermato le condanne al risarcimento dei danni in favore di tutte le parti civili costituite. Disposte per 36 mila euro in favore della figlia, 28mila in favore della madre e 20mila in favore del fratello della vittima.





