Rifiuti industriali nel Sarno, sequestrata un’azienda: produceva impianti frenanti
Scaricava reflui industriali direttamente sul suolo, con il concreto pericolo di contaminare la falda acquifera e di aggravare ulteriormente le condizioni ambientali del fiume Sarno. È quanto emerso da un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, che ha portato al sequestro preventivo di un’azienda con sede a Striano, nel territorio napoletano.
Il provvedimento è stato eseguito dai carabinieri del Gruppo per la Tutela dell’Ambiente di Napoli, insieme ai militari del Comando provinciale, nell’ambito dell’Operazione Sarno, condotta dal Nucleo Operativo Ecologico (NOE). La società è ritenuta responsabile, a vario titolo, di inquinamento ambientale, scarico illecito di rifiuti e gestione non autorizzata di rifiuti speciali.
Le attività investigative hanno consentito di accertare che i reflui prodotti dallo stabilimento contenevano sostanze chimiche altamente inquinanti, presenti in concentrazioni superiori ai limiti consentiti dalla normativa vigente. Secondo gli inquirenti, tali scarichi avrebbero potuto compromettere non solo il suolo, ma anche le acque sotterranee collegate al bacino del Sarno, già da anni oggetto di particolare attenzione per il suo stato di degrado ambientale.
Il sequestro rientra in una più ampia azione di contrasto ai reati ambientali portata avanti dalla Procura di Torre Annunziata. Un’attività investigativa capillare che, fino a questo momento, ha comportato 326 controlli, 62 sequestri totali o parziali di aziende e due arresti, a testimonianza dell’impegno delle forze dell’ordine nel tutelare l’ambiente e la salute pubblica in un’area particolarmente fragile sotto il profilo ecologico.





