Regionali, Cirielli e Gambino replicano a Carpentieri: “Nel suo Comune ha vinto il Pd”
Dopo l’esclusione dal consiglio regionale nonostante abbia incassato 12707 preferenze e l’amarezza per non essere entrato nel palazzo della Regione puntando l’indice contro Fdi e i suoi vertici territoriali, le parole di Nunzio Carpentieri non trovano d’accordo gli esponenti locali e nazionali del partito della Meloni.
È il viceministro Cirielli, candidato presidente sconfitto del centrodestra, a entrare nel merito della questione in un post social citando il caso di Sant’Egidio del Monte Albino. Secondo Cirielli, i dati elettorali smentiscono la narrazione di Carpentieri. “Sant’Egidio è l’unico comune della Provincia dove sono andato sotto le liste del centrodestra”, afferma Cirielli. L’analisi del viceministro punta il dito contro le dinamiche locali degli ultimi anni: “Era il comune dove avevamo un sindaco di FdI, poi diventato consigliere regionale di opposizione, che però ha fatto eleggere al suo posto un sindaco del Pd legato a De Luca”. Per Cirielli, il risultato delle urne non è frutto di manovre di palazzo, ma la conseguenza politica di comportamenti passati. Parla di “silenzi che hanno fatto rumore” durati cinque anni e definisce il voto locale come “la controprova dell’inciucio”. La conclusione è perentoria: “Giustizia è fatta”. Sulla stessa linea l’europarlamentare Alberico Gambino, che sottolinea come, in tutto il resto della provincia di Salerno, Cirielli abbia superato i voti delle liste, tranne appunto nel comune di Carpentieri. “Un dato che parla da solo”, osserva l’eurodeputato sui social. Secondo la sua ricostruzione, dove c’è stata linearità, gli elettori hanno premiato la credibilità del candidato presidente. Gambino chiude con un messaggio rivolto al futuro: “Non è un problema: recupereremo presto”. La dura presa di posizione dei due esponenti di FdI arriva in risposta allo sfogo di Nunzio Carpentieri. L’ex consigliere regionale, primo dei non eletti con oltre 12mila preferenze, aveva rotto il silenzio lamentando di essere stato penalizzato dai vertici del partito a favore di altri candidati, come Giuseppe Fabbricatore. Carpentieri aveva parlato di una “scelta legittima ma basata su una logica perversa”, rivendicando la propria lealtà e il lavoro svolto sul territorio.





