Storie di Remo, l’incredibile George
XVI PUNTATA
George era tornato a vivere la sua natura di amante inesauribile e la trovata geniale di cogliere le opportunità di fare sesso nel suo luogo di lavoro funzionava alla grande.
Sembrava aver trovato “la quadra”tra la famiglia e la sua satiriasi ,con quella invenzione di “fast sex”che apriva e chiudeva in un breve frangente le sue emozionanti performance .
Esse partivano dal lancio della tovaglietta e ,attraverso l’ascensore ,si concretizzavano in modo esplosivo sul divano al secondo piano ,di fronte al montacarichi.
Ma nella vita l’imprevisto e’dietro l’angolo e ,quando tutto sembrava funzionare alla perfezione ,ecco che fatalmente venne fuori l’intoppo.
Accadde che in uno di questi siparietti serali, ci fosse un errore di valutazione che risulterà letale per i futuri destini del nostro eroe.
L’indagine volante che solitamente George attuava presso il famoso tavolino di fronte all’ascensore ,avveniva in un inglese “approssimativo “e questo non sempre comportava ,da parte sua,l’esatta comprensione della conversazione. Quando le informazioni non confermavano che si trattasse di turisti di passaggio ,George preferiva lasciar perdere,proprio per evitare pericolose conseguenze successive a quell’ormai collaudato siparietto.
Ma una sera la coppia intervistata che sembrava in regola con i requisiti auspicati dall’aitante cameriere, rivelerà in seguito una diversa realtà dei fatti.
Lei era una ragazza dell’Est che lavorava in una ditta di pulizie all’aeroporto di Napoli e non perdeva occasione di agganciare i turisti in transito per una breve vacanza.
Colta e intelligente,faceva loro compagnia nelle serate e ,visto che li sceglieva giovani e di gradevole aspetto, a volte capitava di intrattenersi con questi anche nelle nottate del breve soggiorno.
Era
bella di viso ,con occhi chiari ,un aspetto dinamico e un fisico longilineo ;indossava gonne corte che mettevano in risalto le lunghe gambe che, accavallate con disinvoltura ,mostravano squarci anatomici interessanti.
Riusciva a farlo anche da seduta ,mettendosi di lato a mangiare; sapeva che le sue cosce erano “il pezzo forte”dell’attrezzatura e le esibiva con quel narcisismo calcolato delle femmine ,quando si mettono in vetrina al pubblico incanto.Proprio questo atteggiamento “insolente”accese la miccia della satiriasi di George ,che partì in quarta con quel suo stravagante copione .La vocazione da”escort” quella ragazza ce l’aveva nel sangue e ,quando si trovò seduta con un occasionale compagno, al tavolino del “Vista Paradiso” curato da George, fu subito arrendevole ai segnali del cameriere cigolò.
Andò tutto bene, anzi di più,tanto che dopo un paio di settimane la donna si presentò con un altro cliente.
Quando George la vide ebbe un fremito gelato nel sangue ; si rese conto che se quella era tornata , non era certo di passaggio.
Per un attimo pensò di andar via ,con la scusa che si sentiva male.
Ma poi decise che era conveniente restare per capire meglio la situazione.Lei sembrava impaziente di arrivare alla fine del pasto e accavallava nervosamente le gambe a lato del tavolino, poi faceva la stessa cosa girandosi dall’altro lato ,come se il punto G che teneva stretto nell’inguine fosse impaziente di entrare in scena.
La procedura fu la solita, anzi si evitò anche la pantomima della tovaglietta poiché,quando lui si avvicinò all’ascensore, lei si era già alzata per raggiungerlo.
Salirono insieme e fu la ragazza ,visibilmente eccitata a prendere l’iniziativa ,mostrandosi impaziente di arrivare alle fasi salienti dell’approccio.
George si sforzò di mascherare il suo stato di ansia ma una volta avuta tra le braccia quel diavolo in gonnella avvolto dalle fiamme ,dimentico’ ogni disagio.
Come era avvenuto la volta precedente ,tutto si svolse senza una parola, ma quando i due furono pronti per tornare giù ,lei disse:
“Questa cosa mi fa impazzire! , non vedevo l’ora di tornare .Mi chiamo Irina e vivo a Napoli; lavoro all’aeroporto e ogni tanto incontro qualche turista che mi chiede di fargli compagnia”
George era impietrito, perché stava accadendo quello che lui aveva sempre voluto evitare .Rispose con voce tremula:
“Fai bene ,così passi qualche serata in compagnia”
La cosa finì la’ e il nostro “ardito” cameriere spero’ che tutto fosse circoscritto a qualche visita occasionale della ragazza .
Ma non fu così ,perché dopo qualche giorno lei tornò al “Vista Paradiso”, ed era sola.

Camily Bosch





