PER COLPA DI UN MOROSO CHE NON PAGA LE BOLLETTE, RISCHIO DI RISPONDERNE IO! MA COSA PREVEDE LA NORMATIVA?
Puntuale la risposta dell’avvocato Simone Labonia sugli obblighi dell’amministratore e le responsabilità degli altri condomini.
La morosità di un condomino è una delle problematiche più frequenti e delicate nella gestione condominiale. Quando uno o più proprietari non versano le quote dovute per le spese comuni, l’amministratore è tenuto ad attivarsi tempestivamente per tutelare la cassa del condominio e, di conseguenza, gli interessi di tutti gli altri condomini.
L’articolo 1129 del Codice Civile impone all’amministratore di riscuotere i contributi condominiali e di agire contro i morosi entro sei mesi dalla chiusura dell’esercizio nel quale il credito è sorto. In pratica, l’amministratore deve procedere senza indugi al recupero delle somme dovute, dapprima sollecitando il pagamento con avvisi bonari e, in caso di mancato riscontro, richiedendo un decreto ingiuntivo immediatamente esecutivo ai sensi dell’articolo 63 delle disposizioni di attuazione del Codice Civile.
L’inerzia dell’amministratore può costituire una grave irregolarità e comportare la sua revoca giudiziale, poiché la tempestiva azione verso i morosi è considerata un dovere inderogabile.
Un aspetto particolarmente delicato riguarda la possibilità che gli altri condomini debbano “coprire” le morosità altrui. L’articolo 63, comma 2, delle disposizioni di attuazione del Codice Civile stabilisce che i creditori del condominio possono rivalersi anche sugli altri condomini, ma solo in proporzione alle loro quote millesimali e dopo aver escusso i condomini morosi.
In pratica, il creditore deve prima tentare il recupero nei confronti del debitore principale; solo in caso di esito negativo può chiedere agli altri condomini di pagare la parte mancante, nei limiti della loro quota di proprietà. Non è quindi previsto che un singolo condomino copra interamente il debito altrui: la responsabilità è sussidiaria e proporzionale.
La percentuale di partecipazione al pagamento segue quella millesimale e, una volta saldato il debito al creditore, i condomini “virtuosi” possono rivalersi nei confronti del moroso per la parte anticipata.
La gestione delle morosità richiede equilibrio e rigore. L’amministratore deve agire rapidamente per non compromettere la solvibilità del condominio e per evitare che le spese comuni ricadano ingiustamente sugli altri proprietari.
La legge tutela i condomini non morosi, limitando la loro responsabilità e prevedendo primari meccanismi di recupero nei confronti dei debitori principali.





