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Battipaglia, seminfermità mentale per Aiello: uccise la moglie Maria Rosa Troisi Provincia Provincia e Regione 

Battipaglia, seminfermità mentale per Aiello: uccise la moglie Maria Rosa Troisi

Aveva una “scemata capacità di intendere” Marco Aiello, l’uomo accusato di aver ucciso la moglie Maria Rosa Troisi  il 20 settembre 2023 a Battipaglia. È quanto emerge dalla super perizia disposta dalla Corte d’assise di Salerno, che ha affidato l’incarico a un collegio composto dallo psichiatra Luca Bartoli e dallo psicoterapeuta Vincenzo Scarallo. I due specialisti, scrive oggi Il Mattino, hanno concluso che l’imputato era in una condizione di alterazione mentale al momento del fatto, ma è ritenuto comunque “capace di stare a processo e socialmente pericoloso”. La prima consulenza tecnica, affidata dalla Corte alla dottoressa Russo, parlava di piena capacità. Di tutt’altro avviso il dottore Tramontano, nominato dalla difesa di Aiello, che aveva parlato di incapacità assoluta. A fronte di posizioni inconciliabili, la Corte ha disposto una nuova valutazione collegiale. Ma i pareri contrari non si fermano qui: anche i consulenti di parte civile, nominati dai legali dei fratelli della vittima e da alcune associazioni costituite in giudizio, hanno escluso qualsiasi vizio di mente, depositando le proprie relazioni a inizio luglio. Il delitto avvenne in una villetta in località Lago, dove la coppia viveva insieme ai figli. Secondo l’accusa, sostenuta dalla Procura, l’omicidio è stato il tragico epilogo di una lunga crisi matrimoniale, aggravata dalla gelosia ossessiva dell’uomo, convinto che la moglie avesse relazioni extraconiugali. La mattina del 20 settembre, Aiello – colto da tachicardia e dolori addominali – avrebbe chiesto a un vicino di chiamare la polizia, dicendo che la moglie lo aveva minacciato con un coltello. Dopo il rifiuto del vicino e quello successivo della madre, tornò a casa, chiamò lui stesso il 112, poi impugnò un coltello e colpì la moglie a morte. Oltre all’omicidio volontario, l’uomo è accusato anche di procurato aborto, avendo ucciso la moglie consapevole del suo stato di gravidanza. Le parti civili – i fratelli della vittima, i figli rimasti orfani e le associazioni Spazio Donna, Polis, Non sei sola e il Comune di Battipaglia – chiedono giustizia piena. L’avvocato Giovanni Giuliano assiste l’imputato. La prossima udienza è attesa per settembre

 

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