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Sarno, Aliberti (Noi Moderati) replica alla “Sarno Servizi” Provincia Provincia e Regione 

Sarno, Aliberti (Noi Moderati) replica alla “Sarno Servizi”

Da Sarno Servizi Integrati nessuna smentita di merito, solo un’accusa grave e infondata”, a parlare è il consigliere comunale di Noi Moderati Maria Rosaria Alberti, in risposta alla replica della Sarno Servizi Intergrati sulla questione bandi pubblici. Un botta e risposta a distanza tra la Aliberti e la Sarno Servizi Integrati, azienda in house del Comune di Sarno, sulla questione bandi pubblici dopo l’attacco della scorsa settimana della Aliberti, ieri è arrivata la replica dell’Azienda SSI, ma non si è fatta attendere la risposta a muso duro della Aliberti:

“Le repliche dell’Azienda Speciale Sarno Servizi Integrati non entrano mai nel merito delle questioni che ho sollevato: mancanza di criteri pubblici, assenza della commissione, bando scritto male e riformulato in corsa. Rispondono solo con un linguaggio autocelebrativo e, cosa ben più grave, con un attacco personale del tutto infondato.” – Così l’Avv. Maria Rosaria Aliberti, Consigliera Comunale per Noi Moderati, replica alla nota diffusa ieri dalla Sarno Servizi Integrati –

“Mi si accusa di aver provocato un presunto ‘sovraccarico’ amministrativo per non essermi recata a visionare gli atti, ma si omette un dettaglio essenziale: il mio primo accesso agli atti risale al 18 dicembre 2024. Da allora non ho mai ricevuto la documentazione richiesta. Il Direttore di Sarno Servizi Integrati, nella sua prima risposta, si è rifiutato di inviarmi gli atti via PEC, limitandosi a comunicarmi che potevo recarmi personalmente per prenderne visione. Nessuna giustificazione fondata, solo un diniego privo di fondamento.
Ho sempre ribadito, formalmente e per iscritto, che intendevo ricevere gli atti via PEC, come è mio pieno diritto in quanto Consigliera comunale, proprio per non gravare ulteriormente sull’attività amministrativa. Non avevo chiesto copie cartacee, né ispezioni fisiche: solo documenti digitali, in formato elettronico.
A seguito di un mio ulteriore sollecito, sono stata invitata a visionare gli atti in sede il 6 maggio. In un primo momento avevo dato la mia disponibilità, ma ho poi comunicato , sempre per iscritto e con congruo anticipo , che non avrei potuto presenziare per impegni professionali sopravvenuti. Anche in quell’occasione ho ribadito la mia richiesta: ricevere gli atti richiesti via PEC. La ricostruzione dei fatti da parte dell’Azienda è dunque falsa e strumentale. Non c’è stato alcun sovraccarico amministrativo, né alcuna mia omissione. Trovo gravissimo e inaccettabile il tentativo di trasformare una legittima attività di controllo in un attacco personale. È un atto ostile contro le prerogative di un consigliere comunale e un segnale inquietante di insofferenza verso il principio di legalità. Chi gestisce risorse pubbliche e rappresenta un ente partecipato non può permettersi di screditare chi esercita un diritto-dovere di vigilanza. La trasparenza non si concede: si garantisce. E chi non lo capisce non è degno di ricoprire ruoli pubblici.”

Il bando modificato dopo le osservazioni della Aliberti

“È un fatto: l’avviso pubblico per la selezione dei tre operai è stato modificato solo dopo le mie osservazioni politiche e istituzionali. Quel requisito, prima obbligatorio, è stato trasformato in titolo preferenziale. Quella non è ottimizzazione amministrativa, è correzione di un’impostazione che restringeva l’accesso e creava un evidente squilibrio.”
“Il nervosismo con cui si risponde a ogni rilievo è la conferma che chi governa, oggi, rifiuta ogni controllo e ogni trasparenza. Ma chi amministra risorse pubbliche non può pretendere silenzio: deve rispondere nel merito, con atti e argomenti, non con comunicati intimidatori.”
“Resto a disposizione per ogni confronto pubblico e istituzionale, ma non mi farò certo zittire da chi considera la trasparenza un fastidio. Il controllo non è un’opzione: è un dovere. E io continuerò a esercitarlo, in ogni sede e con ogni mezzo previsto dalla legge.”

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