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DISTRIBUTORE AUTOMATICO DI BEVANDE CON FURTO AUTOMATICO SETTIMANALE! L'Avvocato risponde 

DISTRIBUTORE AUTOMATICO DI BEVANDE CON FURTO AUTOMATICO SETTIMANALE!

Proprio così: in un negozio della provincia, ripetuto lo scasso la settimana successiva, dalla stessa persona identificata e denunciata a piede libero, solo sette giorni prima! Commentiamo con l’avvocato Simone Labonia.

Il furto con scasso rappresenta una delle ipotesi più gravi tra i reati contro il patrimonio, specie quando ad essere presi di mira sono beni esposti al pubblico. La fattispecie è prevista e punita dall’art. 624-bis del Codice penale, che disciplina il furto in abitazione e con strappo, ma trova un’ulteriore aggravante quando il fatto si consuma all’interno di esercizi commerciali, musei o in altri luoghi dove i beni siano appunto esposti alla vista e alla portata del pubblico.

Nel caso in esame, un soggetto si è accanito contro un distributore automatico, sottraendo il denaro custodito all’interno.
L’azione, ripresa interamente dalle telecamere di videosorveglianza, ha permesso l’identificazione del colpevole in tempi rapidi. Tuttavia, nonostante la chiarezza delle prove e la flagranza del reato, l’autore è stato denunciato a piede libero. Pochi giorni dopo, lo stesso individuo ha commesso un nuovo furto con modalità analoghe, aggravando la frustrazione delle vittime e il senso di insicurezza collettiva.

È proprio in questi episodi che emerge uno scollamento profondo tra il sistema giudiziario e il sentire comune. L’idea che le forze dell’ordine lavorino con efficienza, ma che il sistema non sia in grado di garantire una risposta immediata e proporzionata al reato, mina la fiducia della cittadinanza nelle istituzioni. Le immagini delle telecamere, strumenti ormai indispensabili nella prevenzione e repressione dei crimini, sembrano perdere di efficacia se non accompagnate da misure cautelari concrete e tempestive.

Il principio della presunzione di innocenza e la libertà personale sono pilastri fondamentali dello Stato di diritto, ma il bilanciamento con le esigenze di sicurezza e la tutela del patrimonio deve essere costantemente aggiornato. Di fronte alla recidiva e alla crescente sensazione di impunità, è lecito domandarsi se l’attuale assetto normativo sia davvero adeguato.

Servono cambiamenti. Sul piano legislativo, si potrebbe rafforzare il ricorso alle misure cautelari per reati reiterati contro il patrimonio, specie in presenza di aggravanti. Sul piano giudiziario, è essenziale garantire tempi rapidi di risposta. Ma soprattutto è necessario un segnale forte: che lo Stato è presente, che la legge vale e che la giustizia non è solo un principio astratto, ma una realtà efficace al servizio dei cittadini.

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