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CHIARE, FRESCHE E DOLCI ACQUE! L'Avvocato risponde 

CHIARE, FRESCHE E DOLCI ACQUE!

Commentiamo, con l’avvocato Simone Labonia, la notizia di un provvedimento comunale della Costiera Amalfitana, revocato dopo i dovuti controlli, e riferito ad un presunto inquinamento delle acque balneabili.

Gli amministratori locali hanno un ruolo cruciale nella tutela dell’ambiente marino e, specificamente, nella salvaguardia della qualità delle acque di balneazione. La responsabilità in materia di gestione e controllo dei fattori inquinanti è regolata da una complessa normativa che include disposizioni nazionali e comunitarie, nonché da una corposa giurisprudenza di merito e della Corte di Cassazione.

Il quadro normativo nazionale si articola principalmente nel Decreto Legislativo 152/2006 (Codice dell’Ambiente), che recepisce le direttive comunitarie, e che stabilisce le norme generali sulla protezione delle acque superficiali e sotterranee: specificamente, delle acque destinate alla balneazione.
Vengono fissati i parametri per la qualità delle acque e le modalità di monitoraggio e controllo, affidando alle Regioni il compito di individuare i punti di prelievo e di monitorare i dati raccolti.

La normativa comunitaria di riferimento è rappresentata dalla Direttiva 2006/7/CE, che stabilisce un quadro per la gestione della qualità delle acque di balneazione e la loro classificazione in base ai dati di controllo microbiologico.

Gli amministratori locali sono tenuti a rispettare e far rispettare queste disposizioni e la loro responsabilità può emergere sotto vari profili, sia amministrativi che penali.
A livello amministrativo, sono chiamati a garantire la corretta gestione dei reflui urbani e industriali, a prevenire scarichi illegali ed a promuovere la depurazione delle acque: qualora si rilevi un inquinamento, sono obbligati a intervenire prontamente per adottare le misure necessarie alla bonifica ed al ripristino della qualità delle acque.

Dal punto di vista penale, la responsabilità degli amministratori locali può configurarsi, in caso di violazione delle norme ambientali, con sanzioni per reati quali l’inquinamento delle acque e il disastro ambientale.
La giurisprudenza della Corte di Cassazione ha più volte ribadito la responsabilità degli amministratori locali, evidenziando come la mancata adozione di misure preventive e correttive possa configurare una condotta omissiva penalmente rilevante.







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