In Turchia, mandati arresto contro 113 persone per il crollo degli edifici. Superati i 28mila morti
Il vice presidente della Turchia ha dichiarato che sono stati spiccati mandati di arresto contro 113 persone per il sospetto che le loro azioni abbiano causato il crollo di edifici, presumibilmente non costruiti secondo i protocolli di sicurezza, a causa del terremoto che ha colpito il Paese. Una persona è già stata arrestata, ha spiegato Fuat Oktay.Dopo i catastrofici terremoti del 1999, che hanno ucciso più di 18mila persone, la Turchia ha rivisto le norme che disciplinano la costruzione di edifici residenziali nel Paese. In particolare, nel 2007 è stato adottato un codice per la costruzione delle abitazioni, tenendo conto dei requisiti necessari per la protezione antisismica.I violenti terremoti che hanno colpito la Turchia sud-orientale il 6 febbraio sono stati tre volte più potenti del disastro del 1999, ha dichiarato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Secondo Erdogan, il terremoto iniziale di lunedì è stato il più potente che ha colpito la Turchia dal 1939 a oggi. Intanto è ”destinato a raddoppiare o ad aumentare ancora di più” il numero delle vittime causate dal terremoto che ha scosso la Siria settentrionale e la Turchia meridionale. Lo ha detto a Sky News il coordinatore delle azioni umanitarie delle Nazioni Unite Martin Griffiths. Finora sono oltre 28mila le vittime accertate dalle autorità turche, siriane e dall’opposizione nel nordovest della Siria, ma Griffiths dice di ritenere che sia ”difficile stimare con precisione perché dobbiamo andare sotto le macerie, ma sono sicuro che raddoppierà o più” il numero delle vittime. ”E’ terrificante. Questa è la natura che reagisce in modo davvero duro – ha aggiunto dopo essersi recato ad Aleppo – è profondamente scioccante. L’idea che queste montagne di macerie contengano ancora delle persone, alcune delle quali ancora vive”. (Foto Sky)