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Start luci, cittadini divisi: “Vetrina per Salerno, ma in tempi di crisi…” Cronaca Primo piano 

Start luci, cittadini divisi: “Vetrina per Salerno, ma in tempi di crisi…”

Un’inaugurazione in tono minore, a tratti passata quasi sotto traccia. La folla oceanica degli anni passati lascia spazio alla presenza di una trentina di curiosi che desideravano essere tra i primi a scattare un selfie sotto l’albero a Piazza Portanova. Il maltempo ha inciso, ci mancherebbe, così come l’assenza di importanti personalità del mondo dello spettacolo solitamente invitate dall’amministrazione comunale per dare ulteriore lustro alla kermesse. Ancora sanguinante la ferita per il dramma di Ischia, senza contare la crisi economica e quell’insidia covid con cui conviviamo, ma che è sempre dietro l’angolo. Eppure Luci d’Artista fa sempre notizia, nel bene o nel male. C’è chi non vedeva l’ora di passeggiare nuovamente su un corso illuminato, chi è c0ntrario ed esprime dissenso sui social, chi si lamenta ma avrebbe fatto altrettanto se non fossero state istallate. E così abbiamo fatto un giro tra i passanti per capire quali fossero gli umori in questo giorno comunque significativo per la città di Salerno. “Sinceramente non capisco questo malcontento” dice Carmine Prisco “vengo da Pontecagnano e ho parenti in giro per l’Italia che scenderanno appositamente nei fine settimana per godersi lo spettacolo di Salerno. Possibile che dobbiamo fare polemica anche quando c’è un evento del genere? Dall’esterno parlano di città più bella d’Europa nel periodo natalizio, noi invece vogliamo per forza avvelenare il clima”. Dello stesso avviso la signora Concetta, intercettata al volo mentre si incamminava in via Mercanti col marito: “Non potevo mancare a quest’appuntamento, l’amministrazione comunale ha fatto un ottimo lavoro e l’inaugurazione senza clamori certifica il rispetto per il popolo di Ischia. Proprio perchè siamo reduci da tragedie di ogni genere e da un triennio di pandemia, tristezza e chiusure ritengo che Luci d’Artista possa farci avvicinare al Natale con maggiore serenità. Lo meritano soprattutto i nostri figli e i nostri nipoti, quei giovani che sono stati chiusi in casa per mesi e che oggi si godono lo spettacolo di Salerno”.

“Nei primi anni la qualità era maggiore” osserva invece Rocco, salernitano di via Benedetto Croce “per noi salernitani a lungo andare diventa quasi ripetitivo. Però è un appuntamento al quale non volevo mancare, l’accensione delle luci è simbolo di speranza. O preferivamo il buio totale e il silenzio per le strade causa lockdown? Abbiamo colpevolmente dimenticato troppo presto tutto quello che è successo fino a pochi mesi fa, quando aspettavamo la colorazione delle regioni per capire se si potesse abbracciare un parente a Natale. Per cui accontentiamoci e creiamo un clima di maggior entusiasmo e collaborazione”. Parla poi Giulio, collaboratore scolastico in pensione: “Tanti anni fa i bambini aspettavano l’avvicinarsi del Natale per dedicarsi ad attività che rendevano più divertenti le ore di lezione. Le famose poesie che leggevano a tavola, i disegni, le recite, gli addobbi nei corridoi e nelle aule. Nel tempo queste usanze si sono perse, ritengo che Luci d’Artista possa scaldare proprio i cuori dei nostri ragazzi. La loro spensieratezza è l’ancora di salvataggio per questa società senza valori, ogni iniziativa va soltanto sostenuta”. C’è, però, anche il partito di chi, soprattutto quest’anno, avrebbe evitato l’accensione delle luci. A Torrione potrebbe nascere un vero e proprio comitato di quartiere capitanato dal calzolaio Salvatore Clemente: “Tutto bello, tutto interessante. Ma Torrione riceve oggi il colpo di grazia. E’ una zona ormai priva di interesse, desolata, senza un minimo di attrattiva. Le luminarie interessano aree in cui i commercianti guadagnano già molto bene, tutto questo a scapito di giovani imprenditori che si ritroveranno in grossa difficoltà, Sto sollecitando colleghi, professionisti e amici per indire una riunione e recarci successivamente dal Sindaco per esporre le nostre ragioni. Luci d’artista deve fare gli interessi di tutti”. C’è chi ne fa una questione economica e “di covid”, come la signora Nunzia: “Ci dicono che dobbiamo vaccinarci, che dobbiamo indossare la mascherina e rispettare il distanziamento e poi spenderanno 300mila euro per il concerto di fine anno. Ma almeno diamo spazio agli artisti locali, alla gente del posto, a chi ha bisogno di pubblicità per farsi conoscere”. “Sa quanto ho pagato questo mese? 345 euro di corrente” interviene un padre di famiglia che punta il dito sull’amministrazione comunale: “Siamo la città dell’apparire e non dell’essere. Io devo spiegare ai miei figli che non potrò fare il regalo di Natale mentre decine di migliaia di turisti si ammasseranno per le strade e ci saranno luci accese per quasi due mesi. Una vergogna”.

Stefania Pagano è di avviso diverso: “Non vedevo l’ora di ritrovarmi a Piazza Portanova per rinnovare un appuntamento che mi era mancato, quest’aria di normalità è quasi una conquista. Le luci sono bellissime, alcune zone mettono i brividi per il clima suggestivo che è stato ricreato. So che a breve ci saranno anche i mercatini e altre attrazioni nelle varie piazze, tornerò a godermi la mia Salerno a 360° e sono strafelice”. Immancabile, infine, il commento di molti ragazzi che guarderanno con occhio di riguardo le luminarie. Il perchè lo spiega, in rappresentanza, il giovane Daniele con simpatia: “Non mi interessano limoni, pinguini e giardini incantati. So che ci sarà un bel cavalluccio marino, è bello che anche la nostra squadra di calcio sia rappresentata in un evento che parla di Salerno. Immagino già quanti tifosi si faranno fotografare con la sciarpa in bella vista”.

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