Un mese di guerra, massacro nel cuore d’Europa
Dal 24 febbraio ad oggi. Un mese. Doveva essere una guerra lampo. La ‘piccola e subalterna’ Ucraina, nelle previsioni di Vladimir Putin, avrebbe ceduto in pochi giorni, atterrita dall’orso russo. E invece lo zar è precipitato in un incubo: Davide contro Golia. Un mese di guerra, un Paese intero sotto le bombe, attacchi indiscriminati contro i civili, milioni di persone in fuga, più di 120 bambini uccisi, quasi mille i morti totali. Eppure l’Ucraina resiste, e in alcuni casi contrattacca. Secondo Kiev – scrive l’Ansa- sono stati uccisi finora 15.600 militari russi, distrutti centinaia di aerei, elicotteri, tank. Un massacro che nessuno, né in Occidente né a Mosca, aveva previsto. La partita è ancora aperta. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha deciso di vendere cara la pelle. E lo dimostra ogni giorno. I rifugiati sono oltre 3.500.000. I bimbi morti sono 121, secondo Zelensky. Le vittime civili quasi mille, secondo l’Onu. (Ansa)