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“Scala che cambia”, il sindaco Luigi Mansi corre per il terzo mandato Politica 

“Scala che cambia”, il sindaco Luigi Mansi corre per il terzo mandato

Ha scelto l’ultimo giorno utile il sindaco di Scala Luigi Mansi per presentare, all’ufficio del protocollo del Comune, la propria lista che correrà per le prossime elezioni amministrative del 10 giugno. Per la terza volta consecutiva il sodalizio “Scala che cambia”, che come simbolo esprime l’antica fontana della piazza Municipio, si presenta agli elettori, confermando il suo nucleo storico, protagonista del trascorso decennio amministrativo, in cui il centro più antico della Costa d’Amalfi ha vissuto una vera e propria metamorfosi.

Mansi, che a 42 anni ha già all’attivo un decennio amministrativo, conferma i suoi “fedelissimi”, gli assessori uscenti Ivana Bottone e Salvatore Bottone, con i consiglieri Adriano Forino, Lorenzo Esposito Afeltra e Fabio Mansi. Cinque i nuovi innesti, tutti di qualità: la più giovane, Nadia Mansi, 23 anni, neolaureata in materie internazionali di recente premiata alla Camera dei Deputati; Carmela Di Palma, 26 anni, segretaria d’albergo, Lucia Musollino, 45anni, madre impegnata nel mondo della scuola in qualità di Presidente d’Istituto; l’imprenditore edile Pietro Staiano, 40 anni, con un’esperienza di consigliere comunale di minoranza dal 2008 al 2013, ed Emanuele Falcone 36 anni, impiegato nel settore della ristorazione.

«Ci apprestiamo con serenità ad affrontare questa tornata elettorale, consapevoli del lavoro fatto in questi anni a totale servizio della nostra Comunità – ha dichiarato il sindaco Mansi – Un impegno assunto dieci anni fa e al quale non siamo mai venuti meno, sono i fatti che lo dimostrano. Ci riconfermiamo la compagine più giovane, nonostante i dieci anni che ci hanno visti attivi Amministratori di Scala; giovani anagraficamente, giovani per grinta, per entusiasmo e nelle idee, e forti, molto forti di un’esperienza maturata sul campo e portata avanti sempre con un profondo senso del dovere. Siamo persone semplici e oneste, figlie di uomini e donne che con il loro lavoro quotidiano e costante ci hanno fatto diventare “grandi” ed insegnato a rimboccarci le maniche e lavorare per un Paese migliore».

 

Fonte Il Vescovado

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