You are here
Riforma delle Bcc, i sindaci dichiarano guerra alle modifiche Politica Primo piano 

Riforma delle Bcc, i sindaci dichiarano guerra alle modifiche

Municipio, campanile e sportello bancario. La Campania vera si fa sentire. «Perché è essenziale salvare la nostra banca », è il il nuovo patto dei “liberi e forti” nei vitali territori italiani. «Piccolo è ancora bello ». Il patto è stato stipulato presso l’Hotel Ariston di Paestum: protagonisti i sindaci dei comuni della Campania dove ha sede legale una Banca di Credito Cooperativo. Perché il sindaco è anche un “banchiere” collettivo. Questa è la piccola Italia alla quale si volevano sottrarre le loro piccole ma vitali banche. Il documento collegiale di Paestum dice ancora una volta “no” e lancia un appello al governo. Marino , sindaco e direttore di Aquara, si fa sentire e schiera il movimento in posizione di attacco. A Paestum sono stati mostrati brevi filmati su quanto fatto sullo stesso tema. L’Italia con speranze di crescita abita qui. Il documento, che si andrà a sottoscrivere, sarà inviato a tutti i componenti del Parlamento. Alla riunione hanno partecipato i comuni di Capaccio, Felitto, Roscigno, Agropoli, Flumeri, Fisciano, Casagiove, Buonabitacolo, Battipaglia, Serino e Vallo della Lucania. Si inizia dai “numeri”: in Campania vi sono 12 Bcc con 163 sportelli, 40.710 soci, 1.063 dipendenti, 2.906 milioni di impieghi, 4.308 milioni di raccolta diretta, 442 milioni di raccolta indiretta, 541 milioni di patrimonio e capitale proprio. Le BCC campane e, in genere, quelle meridionali sono tutte di dimensioni medio- piccole rispetto al panorama nazionale e quindi si possono considerare più aderenti allo spirito e alla missione delle banche locali e di prossimità. I 163 sportelli sono insediati in larga parte anche in piccoli comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti; le Bcc campane non mostrano criticità e si evidenzia una crescita lenta ma costante in termini di impieghi, raccolta, utili d’esercizio, nuovi sportelli e nuova occupazione. Le Bcc sono utilissime – da sempre – a garantire, nelle comunità dove sono presenti, l’accesso al credito alla clientela economicamente più debole: famiglie e piccolissime imprese che rappresentano la quasi totalità del tessuto economico della nostra regione. Le Bcc sono rimaste le uniche banche che ancora hanno i loro centri decisionali in loco mentre le altre banche – Banco Napoli in testa – hanno visto trasferire al Nord i loro centri decisionali. Il recente rapporto Svimez sul Mezzogiorno ci ha ancora una volta detto che il Sud Italia arranca e che la distanza economica dal Nord si amplia. La legge di riforma delle Bcc, che dovrebbe andare a regime con l’inizio del 2019, porta una “mutazione genetica” delle Bcc dopo 130 anni di storia gloriosa al servizio delle comunità. Infine l’appello al Parlamento e alle istituzioni: «Intervenite sulla legge di riforma attualmente ancora in discussione nei suoi parametri inutilmente gigantisti». Fonte: La Città di Salerno

scritto da 







Related posts