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Il prefetto di Salerno si scaglia contro i magistrati Politica 

Il prefetto di Salerno si scaglia contro i magistrati

Poche parole, affidate questa volta all’Ansa, senza mai entrare nel merito della vicenda giudiziaria che lo ha travolto. Solo quell’essere «uomo dello Stato» ripetuto come un mantra, quasi come fosse l’ultimo scudo al quale aggrapparsi per difendersi dagli attacchi che arrivano dalla Procura di Vercelli. «Per scelta istituzionale ho deciso di non rilasciare dichiarazioni. Nella magistratura ho fiducia cieca anche quando non si condivido ciò che fa. Voi a Vercelli mi avete conosciuto, quindi non devo spiegare nulla». Queste le parole di Salvatore Malfi, sospeso per tre mesi dalla carica di prefetto in seguito ad una inchiesta nella quale è coinvolto per abuso d’ufficio. È lui l’indagato eccellente di una complessa indagine condotta dalla Procura piemontese con la Squadra mobile e la guardia di finanza che prende avvio da alcune irregolarità nella gestione del servizio di accoglienza dei richiedenti asilo da parte di una cooperativa che controlla più strutture nel vercellese.

Dalle intercettazioni è scaturito un ulteriore filone delle indagini nel quale sarebbe emerso un ruolo di “despota” del prefetto Malfi, all’epoca dei fatti contestati a capo dell’ufficio territoriale del governo a Vercelli. Frasi che la Procura piemontese ha definito “ingiuriose, anche a sfondo sessista, umilianti e denigratorie, utilizzando toni ed atteggiamenti discriminatori e minacce di morte”. Espressioni che avrebbero creato un clima di terrore negli uffici prefettizi tale da avere ripercussioni anche sulla sfera personale dei funzionari coinvolti. Fonte: LaCittàdiSalerno

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