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Polemica sicurezza al porto di Salerno, la Croce Rossa Italiana non ci sta Cronaca Mondo associazioni Primo piano 

Polemica sicurezza al porto di Salerno, la Croce Rossa Italiana non ci sta

La polemica sulla sicurezza nel porto di Salerno non è andata giù ai vertici della Croce Rossa Italiana di Salerno, coinvolta suo malgrado nel polverone alzato dal sindacalista della Cisal Gigi Vicinanza che ha rilasciato ad alcuni organi di stampa delle dichiarazioni critiche dopo l’episodio che ha visto protagonista un operaio che ha rischiato di essere colpito ad un occhio da scheggia di legno.

Nel mirino dei vertici della CRI soprattutto la frase di Vicinanza che recita “Le ambulanze all’interno del porto sono attrezzate alla meno peggio”. La Croce Rossa Italiana di Salerno, nella frase del sindacalista, ha letto un appunto molto superficiale circa l’attività di presidio effettuata dal comitato di Salerno a seguito di regolare convenzione sottoscritta con l’autorità portuale.

Anzi, i vertici della Croce Rossa di Salerno, in un comunicato alla stampa, mettono in evidenza che da quando esiste la convenzione per la postazione di soccorso al porto di Salerno, nel solo anno 2017, sono stati ben 400 gli interventi operati, con riscontro unanime di apprezzamento. E soprattutto che le ambulanze non sono affatto attrezzate alla meno peggio ma dotate dei più moderni dispositivi di soccorso e di tutti i presidi medici previsti dalla vigente normativa.

Inoltre, il personale a bordo è specializzato e dotato tutte le abilitazioni previste per il servizio in convenzione. I rilievi del sindacalista sono stati ritenuti anche offensivi dell’attività degli stessi soccorritori che prestano servizio già in condizioni fortemente critiche, senza una sede adeguata in loco (nonostante le continue istanze ed i continui solleciti all’autorità portuale) durante il periodo estivo e che ha costretto gli equipaggi a stare sotto il sole cocente ma garantendo pienamente il servizio.

I vertici della Croce Rossa Italiana di Salerno respingono con forza i rilievi mossi e si riservano di tutelare nelle sedi opportune il buon nome dell’associazione e soprattutto il lavoro dei propri operatori, macchiato da dichiarazioni frutto solo di analisi ritenute superficiali ed offensive.

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