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Concerto dell’Infinito a 1700 metri d’altezza, il 13 agosto Primo piano Turismo ed Eventi 

Concerto dell’Infinito a 1700 metri d’altezza, il 13 agosto

Sarà un evento spettacolare da non perdere il “Concerto dell’Infinito”, in programma lunedì 13 agosto alle ore 17 nella piazza del Santuario del Sacro Monte di Novi Velia, sul monte Gelbison, a 1700 metri di altezza. Organizzato dal Cral ex Asl Salerno 3, l’appuntamento vedrà la partecipazione di grandi musicisti: Nello Salza, definito “la tromba del cinema italiano e dei premi Oscar”, l’Orchestra Filarmonica di Benevento, composta da quaranta musicisti e diretta da Pasquale Valerio, già collaboratore del Direttore della Royal Opera House di Londra ed il tenore Francesco Malapena che si è già esibito al Metropolitan di New York, alla Royal Albert Hall di Londra e nei più importanti Teatri del Mondo. Alle ore 16, nel santuario, verrà celebrata la santa messa con canti e musiche sacre a cura di Eliana e Gaetano Toriello che ha diretto cori importanti, affiancando anche la Nuova Orchestra Scarlatti di Napoli. “L’ingresso sarà libero – spiega Virginia Casaburi, presidente del Cral che organizza l’evento – per consentire la più ampia fruizione ad un momento di grande musica in un palcoscenico naturale di indescrivibile bellezza e suggestione”.

Info utili

Sono state previste navette, sempre gratuite, che partiranno alle 14.30 dalla stazione degli autobus di linea di Vallo della Lucania. L’evento si inserisce nella cornica di un’antica tradizione di fede, come ricorda il rettore del Santuario del Sacro Monte di Novi Velia, don Carmine Troccoli: “In preparazione alla festa mariana dell’Assunta del 15 agosto, presso il santuario millenario arrivano fedeli da ogni parte del Cilento, l’ascesa comincia di notte per arrivare a piedi al mattino e partecipare alla prima messa del santuario, dove si custodisce un’antica statua della Madonna. La parola Gelbison è di origine araba ed il nome con cui i Saraceni indicavano “Il monte della divinità”, perché i pellegrini cristiani vi si rifugiavano in preghiera”.

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