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Chiusi i punti nascita a Sapri e Polla, le culle in tribunale Primo piano Provincia e Regione 

Chiusi i punti nascita a Sapri e Polla, le culle in tribunale

Il tempo stringe ed il Comune di Sapri decide di giocare la carta del ricorso al Tar per provare a salvare il punto nascita all’ospedale dell’Immacolata. La proposta è stata approvata all’unanimità dal consiglio comunale che si è riunto ieri sera nell’aula magna del plesso ospedaliero. L’incarico di rappresentare in giudizio l’ente è stato affidato all’avvocato Lorenzo Lentini, uno dei maggiori esperti nel procedimento amministrativo. Tra le delibere approvate da tutti e 11 i consiglieri presenti alla seduta (su 13 componenti) anche la richiesta, alla Regione Campania, di riformulare con urgenza l’istanza di deroga al provvedimento preso da Palazzo Santa Lucia, che ha recepito il parere del Comitato Percorso Nascita del Ministero della Salute. «Sui nostri territori – si legge nella proposta di consiglio non è stata mai prevista una gestione delle gravidanze a rischio, né ci sono posti-letto dedicati, in quanto la prima terapia intensiva neonatale si trova a Battipaglia, a 113 km di distanza da Sapri e, dunque, in un territorio dalle caratteristiche oro-geografiche particolari che le gestanti a rischio potrebbero non raggiungere in tempo quella postazione. Inoltre, il trasporto materno assistito e neonatale in urgenza è previsto in partenza da Napoli; il punto nascita più vicino a Sapri è Lagonegro (31 minuti di percorrenza); a Sapri vi è la più bassa percentuale di cesarei dell’Asl e che al 31 ottobre 2015 a Vallo della Lucania sono attestai 215 parti, mentre a Sapri siamo a 270». Il consiglio comunale ha, inoltre, deciso di fare voti agli organi del Governo e del Parlamento di modificare la norma vigente di riferimento per i punti nascita con volumi di attività inferiori ai 500 parti annui ed in condizioni territoriali difficili, di chiedere ai comuni membri del comitato dei sindaci del distretto sanitario 71 Sapri-Camerota di adottare provvedimenti analoghi al riguardo, e di trasmettere il provvedimento al governatore della Campania De Luca, al presidente del Consiglio Conte, ai presidenti di Camera e Senato, al commissario dell’Asl Iervolino ed al direttore sanitario dell’ospedale di Sapri, Calabrese. Il capogruppo di opposizione Giuseppe Del Medico, dichiarando pieno appoggio al sindaco Gentile nella lotta in tutte le sedi, ha chiesto che venga convocata,almeno una volta alla settimana, la conferenza dei capigruppo comunali, sottolineando che «in caso di sconfitta al Tar bisogna tornare in piazza». Intanto è arrivata a circa 6000 firme la sottoscrizione on-line attraverso la piattaforma change. org. per salvare il punto nascite a Sapri. Le firme verrannodirettamente girate al ministro della Salute Giulia Grillo.

La mobilitazione nel Diano. Anche gli studenti di due scuole superiori del Vallo di Diano hanno messo in atto delle forme di protesta per contrastare il provvedimento di chiusura del punto nascite dell’ospedale “Luigi Curto” di Polla. “Io sono nato a Polla” è stata la frase riportata su cartelloni e striscioni preparati dagli alunni di tutte le classi del liceo Scientifico “Pisacane” di Padula ed esposti nel cortile dell’istituto. «Una frase – hanno sottolineato gli studenti – che suona come la ferma convinzione di rivendicare il proprio diritto a nascere nel territorio del Diano, contro qualsiasi tentativo di emarginare le aree interne privandole dei servizi essenziali, contro l’applicazione cieca di una legge che non tiene conto delle specificità e delle esigenze delle famiglie del territorio ». Potrebbe essere definita invece la rivolta dei “Cicciobello” quella che hanno attuato gli studenti del “Pomponio Leto” di Teggiano che ieri si sonopresentati in classe tenendo tra le braccia dei bambolotti, simbolo delle migliaia di bambini nati da decenni nell’ospedale di Polla e dei nascituri che invece da gennaio del potrebbero essere costretti a venire al mondo altrove. Alle proteste degli studenti ieri sera si è poi aggiunta quella degli amministratori dei comuni del Vallo di Diano che si sono incontrati nell’aula magna dell’ospedale di Polla. I sindaci chiederanno di ottenere dal Ministero, così come è stato fatto per Vallo della Lucania, una deroga che consenta di poter mantenere in vita il punto nascite anche se si è al di sotto del numero minimo di 500 nati all’anno. «Vallo – hanno sottolineato – ha avuto meno nati di Polla e Sapri e nonostante ciò è stato salvato, a noi non sta bene che vengano usati due pesi e due misure forse perché Vallo ha qualche santo in paradiso e noi invece veniamo gettati all’inferno». Fonte: La Città di Salerno

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